Confservizi Nord-Ovest
  • Home
  • Infografiche
  • About

Le utilities del Nord-Ovest come vettori del cambiamento

Il Nord-Ovest è dotato di un tessuto di public utilities avanzato, capace di offrire soluzioni innovative e di farsi interprete
del cambiamento. Alcune buone pratiche testimoniano il contributo alla vivibilità dei contesti urbani e alla sostenibilità ambientale.

Un mondo in rapida evoluzione, stimolato dal dirompente sviluppo tecnologico, e la domanda di contesti urbani più semplici, sostenibili e vivibili, delineano un contesto complesso nel quale i servizi pubblici locali sono chiamati a ridisegnare il loro apporto e a farsi interpreti del cambiamento.

Una risposta ai bisogni del territorio per accrescere la qualità dei servizi, facendo leva sull’innovazione e sulla sperimentazione, senza dimenticare l’intrinseca vocazione sociale che contraddistingue le imprese dei servizi di pubblica utilità.

Un percorso evolutivo che passa necessariamente per la maturazione di una visione industriale e il raggiungimento di dimensioni gestionali adeguate: utilities robuste, capaci di precorrere i tempi, organizzate e finanziariamente solide sono gli attori del cambiamento del prossimo decennio.

In questo cammino le aziende del Nord-Ovest non si fanno trovare impreparate.

Il recente censimento delle migliori pratiche condotto da Utilitalia, insieme ad una ricognizione svolta presso i Gestori, presentano ben 97 casi di successo nelle aziende del Nord-Ovest.

Tra queste il maggior numero di iniziative riguarda la responsabilità sociale e ambientale, con azioni di miglioramento del servizio finalizzate a ridurre l’impatto sull’ambiente (42 progetti).

Rientrano in questo ambito i numerosi progetti volti a migliorare il collettamento e la depurazione delle acque reflue. Tra gli altri, in Lombardia, il depuratore di Milano Nosedo è un esempio di applicazione dell’economia circolare riconosciuto a livello internazionale, capace di trattare fino a 1.250.000 abitanti equivalenti e depurare circa 150 milioni di metri cubi all’anno di acqua, restituendo acque con parametri coerenti con il riuso in agricoltura che vengono distribuite dal Consorzio Vettabbia a 90 aziende agricole per irrigare un’area di circa 3.700 ettari.

In Piemonte, il depuratore di Torino-Castiglione presenta una capacità di trattamento pari a 3.000.000 abitanti equivalenti e 211 milioni di mc di volumi annui ed è costruito secondo le più moderne tecnologie di trattamento terziario, essicamento fanghi e produzione di energia da biogas e distribuzione di acqua depurata per usi industriali.

In Liguria sono degni di nota la realizzazione dell’impianto di depurazione di Levanto e Bonassola, a servizio di una popolazione di 24 mila abitanti con l’utilizzo di sistemi di trattamento tecnologicamente avanzati, nonchè il depuratore di Recco, costruito con elevati standard tecnologici che hanno permesso di superare l’infrazione UE degli agglomerati serviti.

Diverse buone pratiche sono poi rivolte al recupero di materia e alla realizzazione di sistemi di gestione per migliorare la raccolta differenziata. Risultati importanti sono stati raggiunti con il progetto Ecuosacco di CEM Ambiente (22 Comuni della provincia di Monza e Brianza, 240mila abitanti), dove l’introduzione di un sacco prepagato per la frazione indifferenziata, propedeutico all’adozione della tariffa puntuale, ha consentito alla raccolta differenziata di superare l’80% e ha abbattuto la produzione di rifiuto secco indifferenziato a 40 kg/abitante/anno. Risultati apprezzabili sono stati raggiunti anche nel Comune di Chiari con l’introduzione della raccolta differenziata porta a porta, con una incidenza della raccolta differenziata passata in meno di 12 mesi dal 42% all’80%, così come a Cremona, dove grazie all’estensione della raccolta differenziata nella modalità porta a porta il tasso di rifiuti differenziati è salito dal 54% al 73%. In Liguria Acam Ambiente ha predisposto un programma di riorganizzazione della gestione del ciclo integrato dei rifiuti in tutti i Comuni serviti tramite il passaggio dalla raccolta “stradale” alla raccolta “domiciliare”, con l’obiettivo di raggiungere il 65% di raccolta differenziata.

Degne di menzione sono inoltre le iniziative di educazione ambientale, le campagne di sensibilizzazione volte a coinvolgere la comunità locale e gli stakeholder, come il forum sull’economia circolare promosso da AMIU Genova volto a promuovere un disegno di “green economy” ligure. A Cremona, Padania Acque ha avviato una campagna di comunicazione sociale e ambientale tramite graffiti ecologici per diffondere l’uso dell’acqua distribuita, di qualità superiore a quella dell’acqua in bottiglia, perché più controllata, più economica e meno impattante sull’ambiente (riduzione dell’inquinamento dovuto alla produzione, al trasporto e allo smaltimento delle bottiglie di plastica). Un messaggio veicolato anche dalla campagna “Brianza in Brocca”, di Brianzacque, per promuovere l’acqua pubblica sulle tavole di bar e ristoranti.

Tra le tante iniziative, rileva per la sua attenzione al sociale il “Banco dell’energia” avviato ad inizio 2017 da A2A in partnership con le Fondazioni AEM e ASM con l’obiettivo di supportare famiglie che si trovano in situazioni di vulnerabilità economica. Il progetto si propone di raccogliere 2 milioni di euro di fondi per coprire i costi annuali delle bollette elettriche di oltre 1.400 famiglie e del riscaldamento di oltre 700 famiglie.

Un buon numero di progetti si concentra quindi sull’innovazione tecnologica (22 progetti) e sull’efficienza energetica (21 progetti). In quest’ambito si annoverano progetti riguardanti le tecnologie “smart grid” per la misurazione in telelettura e telegestione delle reti gas, soluzioni ICT per l’ottimizzazione della gestione delle reti idriche e sistemi di geolocalizzazione per l’archiviazione e la mappatura del patrimonio infrastrutturale. Ne sono un esempio il progetto ICEwater di Metropolitana Milanese che utilizza sensori wireless per fornire un monitoraggio in tempo reale di domanda e disponibilità delle risorse idriche, permettendo di minimizzare il consumo di energia e individuare le perdite, e il Water Safety Plan del Gruppo CAP, che, con un investimento di 1,5 milioni di euro, trasforma il controllo dell’acqua potabile in un disegno olistico di gestione del rischio lungo tutta la filiera idrica. Un modello a beneficio di 2,3 milioni di abitanti che potranno contare su un sistema più evoluto di analisi dell’acqua di rete e garanzie della qualità dell’acqua destinata al consumo umano. Anche il gestore piemontese SMAT sta implementando gradualmente il modello Water Safety Plan nei 289 Comuni serviti, dopo aver realizzato uno strumento informatico “user-friendly” che favorisce la predisposizione dei Water Safety Plans.

Il Gruppo CAP e Metropolitana Milanese hanno altresì adottato il nuovo sistema WebGIS (attivo in 188 Comuni ove risiedono 3,6 milioni di abitanti) per mappare la rete idrica e archiviare tutte le informazioni inerenti il patrimonio infrastrutturale creando una piattaforma di supporto alle diverse funzioni aziendali aperta alla consultazione da parte anche di soggetti terzi, con benefici in termini di pianificazione degli interventi e delle priorità.

Tra le diverse applicazioni delle nuove tecnologie, non mancano quelle dirette ad assicurare la digitalizzazione dei servizi e il miglioramento del rapporto con i cittadini, con applicazioni mobile per una comunicazione moderna volta a stimolare la partecipazione attiva, strumenti rapidi per ricercare informazioni sui servizi erogati, ricevere aggiornamenti e inviare segnalazioni.

Anche in tema di efficienza energetica si segnalano diverse iniziative.
Vi sono interventi di
riqualificazione ed efficientamento degli impianti, come l’intervento ad opera di Veolia water technologies Italia sulla linea di trattamento fanghi dell’impianto di depurazione Monza San Rocco che permetterà un minor consumo di combustibile fossile (1,3 milioni di mc/anno di metano risparmiato), una riduzione dei fanghi da smaltire (10.500 ton/anno in meno) e una maggior produzione di energia rinnovabile da biogas. L’intervento consentirà di eliminare la esalazioni moleste e migliorare la vivibilità del circondario.

L’efficientamento energetico discende anche dalle sinergie tra impianti, come l’applicazione del fotovoltaico in settori non tradizionali, l’utilizzo di salti e pressioni delle reti idriche per la creazione di mini centrali idroelettriche e impianti di waste to energy.

A Varese, A2A ha realizzato un impianto solare-termico funzionale alla rete di teleriscaldamento che permette di risparmiare 55.000 Sm3 all’anno di gas naturale, con una riduzione di inquinanti in atmosfera, di emissioni di anidride carbonica (108 ton/anno in meno) e con un risparmio energetico di 43 tep all’anno.

In Piemonte, SMAT ha realizzato un impianto di co-generazione alimentato da biogas prodotto dalla digestione anaerobica dei fanghi del depuratore di Collegno, in grado di produrre 175 kW elettrici e 90 kW termici, con un’efficienza elettrica del 53% e risparmi per l’azienda in termini di abbattimento del 15-20% della bolletta energetica. Si tratta del primo impianto in Europa a scala industriale che consentirà di ottenere energia sfruttando celle a combustibile ad ossidi solidi (SOFC).

L’azienda Gestione Ambientale Integrata dell’Astigiano ha avviato una gestione non convenzionale della propria discarica come bioreattore. I benefici discendenti riguardano la riduzione delle emissioni grazie alla maggiore produzione di energia rinnovabile (1.800 Mwh/anno) e risparmi quantificabili tra l’1 e i 2 milioni di euro grazie all’efficientamento energetico della discarica e la riduzione dei tempi di post-gestione, a cui si aggiungono ulteriori 320mila euro annui per l’immissione di energia elettrica prodotta in rete ENEL, a fronte di un investimento di 2,4 milioni di euro.

Nell’Alessandrino Gestione Acque ha sfruttato i salti nelle opere di presa degli impianti di potabilizzazione in Val Borbera e Val Curone installando turbine idroelettriche per produrre energia. I benefici riguardano sia la riduzione di emissioni di CO2 nell’ambiente sia benefici economico-gestionali (risparmi per 85mila euro annui).

Infine, in numero inferiore ma non meno importante, si registrano 12 progetti riguardanti la produttività aziendale e la gestione delle risorse umane. Si va dall’interoperabilità dei sistemi informativi multi aziendali, all’implementazione di applicazioni per il controllo e l’ottimizzazione dei tempi e dei costi del servizio, a progetti votati principalmente alla sicurezza del personale e alla gestione dell’invecchiamento dei lavoratori (active aging).

L’innovazione tecnologica permea la maggior parte delle buone pratiche e si pone al servizio di interventi industriali strategici (migliore conoscenza e controllo delle reti, tracciabilità dei rifiuti, efficientamento delle risorse) e delle diverse declinazioni dell’economia circolare (riduzione e valorizzazione dei materiali di scarto, produzione di energia elettrica e biocarburanti).

Anche la mobilità sostenibile beneficia dell’innovazione tecnologica. In ambiti e con metodi diversi ne sono un esempio i progetti del Gruppo CAP e di Garda Uno. Nel primo caso i fanghi della depurazione vengono trasformati in biogas per autovetture: il solo depuratore di Bresso potrebbe arrivare a sviluppare una produzione annua di 341.640 kg di biogas, sufficienti ad alimentare 416 veicoli per 20 mila km all’anno. Nel secondo caso, il progetto 100% green mobility avviato a Padenghe sul Garda vedrà la realizzazione della prima rete extraurbana pubblica di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, alimentata con energia prodotta da fonti rinnovabili.

Costi e qualità dei SPL spingono l’attrattività del Nord-Ovest

REF Ricerche è una società indipendente che affianca aziende, istituzioni, organismi governativi nei processi conoscitivi e decisionali.

REF Ricerche S.r.l.
Via Aurelio Saffi, 12
20123 Milano
info@refricerche.it
www.refricerche.it

© Confservizi Nord-Ovest 2021